giovedì 13 ottobre 2011

Geisha ed Haiku

Nel Giappone feudale il poeta di corte che dipingeva le lettere delle sue poesie in forme danzanti di neri segni echeggianti quanto l'eternità non era solo un artista dedito alla parola ed al suono. Per la natura intrinsecamente sinestetica delle forme dell'ideogramma, che comprende in se non solo il suono ma anche il movimento, egli non era solo poeta, ma anche pittore, danzatore, oratore, attore.
Questo concetto di arte olistica e totale, in cui tutte le arti si compenetrano e cantano la stessa voce è una concezione consueta per le culture orientali, anche se in un lontano passato si è potuto riscontrare pure nelle nostre culture occidentali. Il mito del Samildanach, il Dio Lug del vasto pantheon celtico chiamato propriamente "Il multiforme artigiano" ne è solo un esempio.
Quando senti, quando parli, vedi e odi; sei movimento e staticità, forma e non forma...
La scritta in questo disegno è la copia della calligrafia di Matsuo Basho, uno dei più rilevanti poeti Haiku e di uno dei suoi poemi:

Nessuno viaggia
lungo questa via ma io,
questa sera d'autunno.

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